Archive for gennaio 2007

Lost: l’ultima puntata

29 gennaio 2007

Attenzione: se non volete rovinarvi tutte le successive puntate di Lost (qualsiasi cosa abbiate visto finora) non guardate il filmato qui sotto. (il tag del post può darvi qualche indicazione)

ahiPhone – aggiornamento

25 gennaio 2007

A conferma del fatto che con tutta probabilità in Germania ci erano andati un po’ pesanti con birra e crauti, la pagina di Amazon.de sull’iPhone di cui (non solo io) avevo parlato non riporta più il prezzo.
Ora non resta che aspettare e capire quanto toccherà sborsare, sperando che la prima indicazione fosse notevolmente esagerata…

I dischi di una vita: Le radici e le ali

22 gennaio 2007

gang_d4.jpgCi sono alcuni dischi che si intrecciano con la tua vita in maniere assolutamente imprevedibili, e che lasciano tracce di sé nei posti più strani: nella mia vita un ruolo di questo genere lo ricopre Le radici e le ali dei Gang. È uno di quei dischi che chiudono i cerchi, che ti danno un senso di completezza karmica.
La prima volta che l’ho sentito doveva essere uscito da poco – se non ricordo male su una cassetta scordata da mio cugino a casa mia – mi ha fatto entrare in uno di quei trip assoluti che capitano con certe canzoni: Bandito senza tempo è passata a ripetizione nel mio stereo per un sacco di tempo, lasciandomi ogni volta rapito da quei suoni in cui il rock come lo conoscevo fino a quel momento si mischiavano a strumenti usciti dalla tradizione della musica popolare marchigiana.
Flash-forward a qualche anno dopo: sto preparando l’esame di letteratura anglo-americana su Bruce Springsteen (di cui ho già parlato) e decido che, visto che si parla di musica, un paio di canzoni non in programma possono fare al caso mio: la scelta cade su Il ritorno di Paddy Garcia dei Modena City Ramblers e (guarda caso) su Bandito senza tempo dei Gang: l’esame va ottimamente, sospetto grazie anche alla mia scelta e, piccola nota aggiuntiva, il breve testo introduttivo di Le radici e le ali è scritto (guarda caso) da Sandro Portelli, il professore con cui stavo dando l’esame. Per la serie quando gli anelli si chiudono.
Flash-back a qualche anno prima: i Gang suonano al Frontiera, glorioso locale ormai scomparso sull’Aurelia. Al termine del concerto riesco a prendere una scaletta e chiedo a Marino (il cantante) di autografarmela. Marino mi invita a salire in camerino e lì vedo la sua bellissima chitarra acustica a dodici corde. Sfacciataggine di gioventù, gli chiedo se posso provarla e lui mi dice di sì. Strimpello per qualche minuto Socialdemocrazia mentre la band mi firma il foglio e poi saluto, non prima di sentire Marino che mi dice di mandargli una mia versione della canzone. Nei mesi successivi preparo una cassetta (all’epoca l’mp3 era ancora nel mondo dei progetti non realizzati) con 3 pezzi: la succitata Socialdemocrazia, (guarda caso) Bandito senza tempo – a cui avevo aggiunto una intro di Figli della stessa rabbia della Banda Bassotti, e l’unica canzone che io abbia mai scritto, cantata dalla mia amica che ora vive in Australia. A un concerto successivo vado a salutare Marino e gli chiedo se ha ricevuto la mia cassetta. Mi risponde di sì e mi dice anche che aveva registrato una sua versione della mia canzone. È stato il punto più alto della mia carriera musicale, anche se non ho mai sentito com’è venuta, visto che non mi è mai arrivato il nastro. Purtroppo.
Flash-forward a oggi: come dicevo in un altro post, i miei gusti si stanno sempre più orientando verso la riscoperta delle radici musicali americane e Le radici e le ali occupa ancora (e forse ancora di più) un posto centrale nella mia discografia ideale. Il suo rock potente e senza fronzoli che si mischia ai canti popolari, ai cori e alle fanfare della tradizine italiana, i testi duri, schierati e poetici, continuano a raccontare storie attuali e vive, in un paese che è uscito da cinque anni come gli ultimi che abbiamo vissuto. E Bandito senza tempo è ancora una delle mie canzoni preferite. Guarda caso.

Sul vostro Dashboard

19 gennaio 2007

dashboard.pngQuanto sono figo.
Da oggi anche l’anticostagno ha il suo widget personale con cui potrete rimanere aggiornati su tutti i nuovi post. E non c’è voluto nemmeno tanto per realizzarlo: è bastato scaricare Dashcode – uno dei programmi che saranno inseriti nella prossima release di MacOS X, Leopard, disponibile in versione beta – e seguire le istruzioni che ho trovato qui.
Il risultato lo potete vedere con i vostri occhi facendo un clic sull’immagine qui a fianco o sull’apposito link a sinistra. Questo se avete un Mac con MacOS X 10.4 minimo. Se non lo avete, il mio consiglio è di provvedere al più presto…

Vernice bianca

18 gennaio 2007

Sono sparite le molotov che vennero portate alla scuola Diaz nei giorni del G8 a Genova, nel 2001. Ora gli avvocati difensori dei poliziotti responsabili di quell’inutile massacro chiedono la fine del processo per mancanza dei corpi del reato.

Non c’è che dire, complimenti. Di questo passo alla domanda “cos’è successo al G8?” ci si sentirà rispondere “G8? Quale G8?”.

Questiti fondamentali

17 gennaio 2007

Con Fonzie o con Moretti?

Per la cronaca: Michele Serra fa un’analisi della questione chiara e precisa, che “di testa” condivido in pieno.
Però, di pancia, mi prendo Fonzarelli tutta la vita

ahiPhone

15 gennaio 2007

Se quelli di Amazon.de non hanno preso una cantonata clamorosa, sono perfettamente allineato a Sasaki.
899 € per un telefono sono una rapina a mano armata. E, nonostante l’iPhone sia bellissimo, non ho la minima intenzione di farmi rapinare in questo modo.

Pausa pranzo

12 gennaio 2007

È qualche giorno che il posto dove mangio di solito è chiuso per lavori. Perciò sono costretto a muovermi un po’ di più per pranzare. Ogni volta che mi trovo (a piedi o in motorino, non fa differenza) a passare su uno qualsiasi dei posti che attraversano il Tevere, o che mi trovo a camminare per i vicoli del centro, soprattutto in giornate belle come oggi, che mi trovo a invidiare un po’ i turisti che girano per Roma. Immagino quali possano essere le sensazioni e le emozioni che provano a camminare per posti che a me sono familiari e che dò quasi per scontati, salvo rimanere quasi ogni volta affascinato da un angolo che prima non avevo notato.

E ogni singola volta rimpiango di non avere con me la macchina fotografica.

Per ora no (purtroppo)

9 gennaio 2007

L’iPhone è una realtà. Ed è bellissimo. Purtroppo però al momento non tradirò il mio vecchio Nokia 7210. Primo, perché per vederlo in Europa bisognerà aspettare la fine dell’anno. Secondo perché 499$ non è proprio economico…

Comunque è bellissimo.

UPDATE: se avete un paio d’ore da spendere, dotatevi (se già non l’avete) di Quicktime e poi andate qui, per vedere l’intero Keynote che Steve Jobs ha tenuto ieri a San Francisco e in cui dà ampie dimostrazioni delle funzioni dell’iPhone. Io sto ancorta cercando di raccogliere la mia mandibola dal tavolo.

Diciamo che se per caso aveste voglia di farmi un regalo il prossimo Natale, un’idea ce l’avete…

UPDATE 2: se lo streaming di ieri vi desse problemi, o se più semplicemente, voleste scaricare il keynote, vi basta fare clic qui (purché abbiate iTunes installato). 1,2 giga e passa la paura.

You could hear John Henry’s hammering

9 gennaio 2007

Finalmente.
Dopo un sacco di tempo riesco finalmente a pubblicare anche qui qualcosa delle Session Voices. Il video viene da Youtube e non si resce ad apprezzare a pieno la qualità delle voci, ma per farvi un’idea è più che sufficiente. Perciò a voi John Henry.

Il brano è tratto dal concerto 7 ottobre scorso al Teatro Colosseo, in occasione della giornata di studi su Bruce Springsteen.
Se vi va, il 17 di gennaio le Session Voices saranno al Big Mama, con i Backstreets.