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La mia carriera di appassionato lettore di fumetti (se si escludono Topolino e i Suoi Derivati) risale più o meno al 1990. Da quel momento, dopo un prestito di un paio di volumi di supereroi Marvel da parte di un amico, ho iniziato a collezionare e ammucchiare sulle librerie di casa albi su albi, arrivando a spendere ogni mese anche cifre considerevoli. Negli ultimi anni ho iniziato a scegliere meglio: spendo meno e leggo cose più belle, almeno spero.
Fino a quest’anno ho letto solo cose più o meno mainstream, supereroi all’inizio e manga più recentemente, ma, siano benedetti Repubblica e i suoi Classici, ho iniziato a guardare con un po’ più di attenzione al fumetto “d’autore” – breve inciso: non sopporto questa definizione neanche un po’, mi sa di puzza sotto al naso e snobismo lontano un miglio, ma serve per rendere l’idea. Perciò mi è capitato di mischiare cose diverse e che, forse, fino a qualche anno fa avrei ritenuto pallose oltre ogni limite o simili alle mie abituali letture. Tra queste voglio segnalare quelle di un autore americano, Craig Thompson. Ho letto il suo Blankets la scorsa estate, subito dopo Persepolis di Marjane Satrapi e l’ho trovato veramente splendido. Quasi 600 pagine per raccontare la difficile infanzia e adolescenza dell’autore, tra molestie ed educazione fondamentalista cristiana tipica del Mid-West americano (da dove credete che vengano i voti che hanno fatto vincere Bush alle ultime elezioni?), della perdita dell’innocenza e del potere di farti crescere dell’amore. Una storia con momenti struggenti e bellissimi, forti e non mitigati (come per certi versi capita leggendo la Satrapi – sarà che le ho lette una dietro l’altra, ma Persepolis e Blankets hanno più di un punto in comune, per me) dai disegni, stilizzati, intimisti, personali ma infinitamente espressivi. Se ci penso ora, probabilmente è il miglior libro che ho letto quest’anno.
Ieri sera invece ho fatto tardi per finire il suo Carnet di viaggio, un vero e proprio diario disegnato del suo viaggio tre mesi in Francia, Spagna e Marocco per documentarsi per il suo prossimo progetto. Appunti sparsi, impressioni di un americano che si confronta con lo straniero e con l’impressione che di un americano possono avere dei marocchini musulmani. E tanti schizzi (alcuni realizzati anche con una penna a sfera), di panorami, gatti, alberi e persone, soprattutto ragazze, in cui il tratto è più realistico di quello usato in Blankets. Da cui traspare una sincerità totale, quasi disarmante, anche nei momenti di maggiore frustrazione e stanchezza del viaggio, in cui il cultural shock si fa sentire di più e in cui alcune reazioni, giudicate a mente fredda, possono essere eccessive, ma sono assolutamente umane.
Craig Thompson, Blankets, Coconino Press, 592 pp., € 29
Craig Thompson, Carnet di viaggio, Coconino Press, 224, pp., € 15
NOTA: avrei messo volentieri i link alle pagine dei volumi per premettervi di acquistarli direttamente online, ma la navigazione del sito della Coconino è un po’ complicata. Dovrete accontentarvi di cercarli a partire da qui.