Archive for dicembre 2005

74 bands

22 dicembre 2005

Un bell’Aguzzate la vista pre-natalizio, tanto per tenerci un po’ in esercizio.
In questa immagine (fateci clic sopra per aprire una versione ingrandita) sono rappresentate 74 band. Vi sfido a trovarle tutte. Sia chiaro: io non ho la soluzione, ma avendo sbirciato su alcuni forum so che alcune interpretazioni sono controverse.
A vio la parola. Fate del vostro meglio.

UPDATE: ho cambiato l’immagine, perché mi sono accorto che non era completa. Ora dovrebbero esserci tutte e 74…

Come al solito, lo avranno frainteso…

21 dicembre 2005

Il fascismo in Italia non è mai stato una dottrina criminale. Ci furono le leggi razziali, orribili, ma perché si voleva vincere la guerra con Hitler. Il fascismo in Italia ha quella macchia, ma null’altro di paragonabile con il nazismo e il comunismo. Era una dittatura, però nata e finita con se stessa.

Firmato: Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri.

Fonte: Corriere della Sera

Consiglio di leggere tutto il breve articolo linkato, per altre amenità varie su Bush, terrorismo e Di Canio. Per la cronaca, la domanda che ha generato questa risposta è stata fatta da un giornalista irlandese, che evidentemente si ricorda ancora che le domande non si fanno con la lingua che liscia le terga dell’intervistato di turno.

Dobbiamo avere un karma veramente terrificante, per meritarci (da quasi cinque anni, ormai) tutto questo.

High noon (post fàtico 3)

20 dicembre 2005

StandOff-7532451.jpg

(trovata su Diegozilla)

La mia folkie dell’anno

8 dicembre 2005
Year of Meteors

Questa è la definizione – che trovo pienamente condivisibile – che inkiostro dà di Laura Veirs. Il suo Years of Meteors è uno degli album più suonati sul mio iPod di questi tempi. Per uno come me che ama Suzanne Vega la sua musica, abbastanza simile a quella della cantautrice di New York ma con quel tanto che basta da suonare fresca e originale e la sua voce non impostata ma molto bella, è una vera e propria boccata di aria fresca.
E proprio su inkiostro ho trovato un link decisamenbte interessante: nove tracce live da uno show per la KCRW. Enjoy!

Brevi appunti su Craig Thompson

7 dicembre 2005
Blankets

La mia carriera di appassionato lettore di fumetti (se si escludono Topolino e i Suoi Derivati) risale più o meno al 1990. Da quel momento, dopo un prestito di un paio di volumi di supereroi Marvel da parte di un amico, ho iniziato a collezionare e ammucchiare sulle librerie di casa albi su albi, arrivando a spendere ogni mese anche cifre considerevoli. Negli ultimi anni ho iniziato a scegliere meglio: spendo meno e leggo cose più belle, almeno spero.
Fino a quest’anno ho letto solo cose più o meno mainstream, supereroi all’inizio e manga più recentemente, ma, siano benedetti Repubblica e i suoi Classici, ho iniziato a guardare con un po’ più di attenzione al fumetto “d’autore” – breve inciso: non sopporto questa definizione neanche un po’, mi sa di puzza sotto al naso e snobismo lontano un miglio, ma serve per rendere l’idea. Perciò mi è capitato di mischiare cose diverse e che, forse, fino a qualche anno fa avrei ritenuto pallose oltre ogni limite o simili alle mie abituali letture. Tra queste voglio segnalare quelle di un autore americano, Craig Thompson. Ho letto il suo Blankets la scorsa estate, subito dopo Persepolis di Marjane Satrapi e l’ho trovato veramente splendido. Quasi 600 pagine per raccontare la difficile infanzia e adolescenza dell’autore, tra molestie ed educazione fondamentalista cristiana tipica del Mid-West americano (da dove credete che vengano i voti che hanno fatto vincere Bush alle ultime elezioni?), della perdita dell’innocenza e del potere di farti crescere dell’amore. Una storia con momenti struggenti e bellissimi, forti e non mitigati (come per certi versi capita leggendo la Satrapi – sarà che le ho lette una dietro l’altra, ma Persepolis e Blankets hanno più di un punto in comune, per me) dai disegni, stilizzati, intimisti, personali ma infinitamente espressivi. Se ci penso ora, probabilmente è il miglior libro che ho letto quest’anno.
Ieri sera invece ho fatto tardi per finire il suo Carnet di viaggio, un vero e proprio diario disegnato del suo viaggio tre mesi in Francia, Spagna e Marocco per documentarsi per il suo prossimo progetto. Appunti sparsi, impressioni di un americano che si confronta con lo straniero e con l’impressione che di un americano possono avere dei marocchini musulmani. E tanti schizzi (alcuni realizzati anche con una penna a sfera), di panorami, gatti, alberi e persone, soprattutto ragazze, in cui il tratto è più realistico di quello usato in Blankets. Da cui traspare una sincerità totale, quasi disarmante, anche nei momenti di maggiore frustrazione e stanchezza del viaggio, in cui il cultural shock si fa sentire di più e in cui alcune reazioni, giudicate a mente fredda, possono essere eccessive, ma sono assolutamente umane.

Craig Thompson, Blankets, Coconino Press, 592 pp., € 29
Craig Thompson, Carnet di viaggio, Coconino Press, 224, pp., € 15

NOTA: avrei messo volentieri i link alle pagine dei volumi per premettervi di acquistarli direttamente online, ma la navigazione del sito della Coconino è un po’ complicata. Dovrete accontentarvi di cercarli a partire da qui.

Sai che la fine del mondo è vicina…

1 dicembre 2005

…quando la sera, vista la totale assenza di programmi da vedere in TV ti ritovi su E! (e già questo in effetti potrebbe essere un segno che l’Apocalisse è vicina) a vedere la classifica dei 101 corpi più sexy e al numero 46 trovi che gli americani hanno messo Costantino.

…quando su un fumetto americano (disegnato in stile manga, ok) all’ultima pagina trovi questo:

Megatokyo2.jpg

…quando un presidente del consiglio ha la faccia di dire che che le leggi che si è fatto da solo per pararsi il culo non gli hanno portato alcun beneficio. Ma qui speri più che altro che si avicina la fine del suo mondo.